Condannati senza colpa: sono gli artisti che nel corso della storia soffrirono di disturbi mentali e finirono in manicomio. Una mostra al MuSa di Salò (BS) fino al 19 novembre indaga attraverso foto, dipinti, sculture il rapporto tra arte e follia.
La vicenda di don Giuseppe Berardino, ammalato di Sla e amatissimo dai suoi parrocchiani di Santa Maria a Setteville di Guidonia. Anche Papa Francesco gli ha portato il suo conforto.
«Gentile direttore, sono abbonato da lungo tempo, o meglio, il “Messaggero” è sempre stato un giornale di casa che ci siamo tramandati di padre in figlio. Ora il padre sono io, anzi ormai quasi il nonno, almeno per l’anagrafe...
Da una quindicina d’anni è immobilizzata sul divano di casa e comunica muovendo gli occhi su una tastiera collegata a un computer. Eppure, l’amore per la vita non l’ha abbandonata e oggi Laura Tangorra è autrice di racconti.
Se è vero che la malattia ci fa sentire soli, oltre che fragili, in quel frangente siamo «soli con te», con Dio. È l’esperienza di santa Chiara, e di tante persone toccate dalla sofferenza.
La squadra di calcio a cinque che lo scorso febbraio è volata in Giappone al primo Campionato mondiale per malati psichici è protagonista di «Crazy for football», un docufilm (in uscita nelle sale a febbraio) sul valore dello sport come medicina.