28 Aprile 2024

Orgoglio Bentenuto

Criminologo nato a Montréal, ma di origini abruzzesi, dal 2022 Luciano Bentenuto è direttore nazionale della Sicurezza e dell’Intelligence per la Polizia ferroviaria di Via Rail (le Ferrovie di stato canadesi).
Orgoglio Bentenuto

Ha consacrato la sua carriera alla legalità, in nome di quei valori che gli hanno trasmesso i genitori immigrati in Canada alla fine degli anni ’50. Lui è Luciano Bentenuto, 61 anni, criminologo, nato a Montréal, ma di origini abruzzesi: padre di Torre de’ Passeri e madre di San Valentino in Abruzzo Citeriore, in provincia di Pescara. Dall’ottobre del 2022 è direttore nazionale della Sicurezza e dell’Intelligence per la Polizia ferroviaria di Via Rail (le Ferrovie di stato canadesi), l’ultimo capitolo di una straordinaria carriera. In precedenza, ha ricoperto ruoli di assoluto prestigio, e ogni volta è stato il primo italocanadese a farlo: direttore generale dei Servizi di sicurezza delle Corti federali della Magistratura canadese; capo dei Progetti speciali per la criminalità organizzata presso il Criminal Intelligence Service; rappresentante del Canada presso l’OAS (Organizzazione degli Stati Americani); vicedirettore del Servizio di Intelligence presso la Polizia Penitenziaria; presidente dell’Associazione dei criminologi del Québec.

Pioniere e apripista nel settore dei servizi segreti, Bentenuto si è distinto anche nel sociale: presidente dell’Associazione dei professionisti italo-canadesi, sezione di Ottawa (CIBPA), e volontario di «Children Now», un organismo no-profit di contrasto al bullismo. Un mix di professionalità e umanità. «Fino al 2012, quando mi sono trasferito a Ottawa, ho combattuto la criminalità organizzata a Montréal. Anche quella italiana – precisa Bentenuto –. Non è stato semplice, ma sono sempre stato discreto e rispettoso, senza mai personalizzare un’operazione. Non ho mai temuto per la mia incolumità o quella della mia famiglia». Luciano e Antonietta, originaria di Caserta, sono sposati da 36 anni e hanno un figlio, Corrado Osvaldo. «Sono stato sempre dietro le quinte in borghese, evitando le prime pagine, e ho pagato un prezzo sociale molto alto: per 15 anni non sono stato più invitato a un matrimonio».

Per Luciano non è stato facile nemmeno con i colleghi «A causa di pregiudizi e stereotipi sugli italiani. Il 99% dei connazionali è brava gente, mentre l’1% non ci rappresenta. Mi sono battuto per 35 anni e continuerò a battermi per ribadirlo». Una perseveranza che ha appreso dai genitori: «Mi hanno insegnato il senso del dovere e l’orgoglio di essere italiano. Papà mi diceva sempre: “Noi abruzzesi siamo forti e gentili”, spiegandomi che “essere buoni è difficile e richiede forza”». Un’eredità che gli è stata riconosciuta anche dalla regione d’origine che nel 2019 lo ha insignito del titolo di «ambasciatore d’Abruzzo nel mondo». Un’onorificenza che porta con sé una grande responsabilità: «Per il prossimo giugno, “Mese del patrimonio italiano”, ho convinto il presidente di Via Rail a organizzare in collaborazione con il Congresso nazionale degli italo-canadesi, un viaggio in treno coast-to-coast, da Vancouver ad Halifax, per riscoprire le radici italiane. Un progetto ambizioso diventato realtà». Il sogno di una vita, che rende omaggio a tutti gli italiani immigrati in Canada. «Nessuno – conclude Bentenuto – potrà mai intaccare la mia ferma volontà di far progredire la causa italiana in Canada».

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Data di aggiornamento: 28 Aprile 2024

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