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Lorenzo Fazzini

Dio fra le righe

La ricerca dell'infinito da Cormac McCarthy a Eric-Emmanuel Schmitt
02 Giugno 2024 | Recensione di
Dio fra le righe
Scheda
Il Pellegrino Editore
2024
€ 12,00

A illuminare il contenuto di questo piccolo scrigno pieno di sorprese è lo stesso autore, nell’introduzione al volume: «Sulla scia di grandi maestri conosciuti di persona o frequentati sui libri ho provato a rintracciare nei romanzi che mi hanno appassionato una presenza divina, una traccia di cristianesimo, una domanda (e spesso anche una risposta) spirituale». È nato così Dio fra le righe, di Lorenzo Fazzini – giornalista, scrittore e direttore della Libreria editrice vaticana (Lev) –, un viaggio nella ricchissima letteratura contemporanea (quasi tutta, purtroppo, straniera) per cogliervi, appunto, quell’anelito alla spiritualità che da sempre accompagna l’essere umano, anche e forse soprattutto oggi, in questa società che definiamo post-secolare e nella quale pare non esservi spazio per nulla che abbia anche solo un retrogusto di sacralità. 

Invece, seguendo i brevi testi proposti da Fazzini, scopriamo quanto numerose siano le tracce di Dio di cui sono disseminati moltissimi libri, orme che sono lo specchio di quell’anelito al divino, di quella domanda di fede che l’essere umano moderno non riesce comunque a far tacere dentro di sé. Una fede che il più delle volte non ha nulla di granitico, per fortuna, ma accetta di far risuonare domande e di tentare, accennare risposte proprio per restare ancorata alle dimensioni più umane del dubbio e della ricerca. 

Ecco allora che, pagina dopo pagina, ci ritroviamo a inseguire alcuni dei passaggi più densi dei libri di Timothy Radcliffe, Eric-Emmanuel Schmitt, Cormac McCarthy, Wendell Berry, Colum McCann… per citarne solo alcuni. Libri che fanno incontrare «qualcosa» di Dio anche nelle situazioni più improbabili o apparentemente da lui più lontane e, proprio per questo, aprono inediti squarci di speranza. «Che cosa può portare di buono e a chi giova un tentativo di questo tipo? – si chiede infatti Fazzini –. […] In controluce, posso ammettere che mi ha spinto un misto di curiosità e di ricerca di speranza». 

Un’operazione, questa dello scrittore veronese, che parla al credente, certo, ma che ha tutte le carte in regola per intercettare anche un pubblico di non credenti, non solo perché in queste pagine ci si concentra sulla narrazione, un registro che tutti comprendono, ma anche perché i testi raccolti nel libro sono nati (e qui raggruppati attorno a delle parole chiave) per le pagine di un quotidiano, «Avvenire», che, come tale, sa ben parlare il linguaggio dell’uomo della strada. 

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Data di aggiornamento: 02 Giugno 2024