Un progetto in Kenya che mira a diminuire la mortalità materno-infantile in una zona rurale, affonda le radici nel 1925 e nel coraggio di una missionaria, che ha fondato la prima congregazione di medici donne nella Chiesa.
A trent’anni dal genocidio tra Hutu e Tutsi, il Ruanda appare oggi un Paese riconciliato, in crescita, attento alla qualità della vita dei suoi abitanti e alla cura dell’ambiente.
Un progetto che sembra al limite dell’assurdo, portato avanti da suor Simona Villa, missionaria e medico chirurgo, che salverà in Togo decine di giovani dalla tossicodipendenza.
125 progetti in 36 Paesi, per un totale di circa 3 milioni e 600 mila euro. Nonostante le guerre e le crisi economiche, la solidarietà in nome di sant’Antonio rimane costante. A riprova che il bene trova le sue strade, anche nei tempi peggiori.
Gennaio è un mese sacro in Etiopia. A Timkat (Epifania), la gente delle città, dei villaggi, delle montagne si ritrova vicino a un fiume, a un lago, a una cisterna d’acqua. La «grande benedizione» è rito di comunità.
Molti bambini e bambine, a Kola, in Tanzania, non potevano più andare a scuola, a causa della povertà provocata dai cambiamenti climatici. Una suora locale è riuscita in un’impresa impossibile: riportare tanti di quei bambini a scuola e migliorare al contempo la vita della comunità.