Un curioso viaggio attraverso i secoli attorno alla mensa del convento del Santo. Perché la condivisione dei pasti è sempre stata, ed è, uno dei momenti privilegiati della fraternità e sinonimo di accoglienza reciproca.
Il Signore Gesù ci porta al cuore della nostra esperienza di Lui, di fede, della nostra esperienza umana. E non solo nel senso che ci porta al centro, al punto più importante, ma anche nel senso che questo centro è appunto il cuore, l’amore.
Ogni essere umano ha in sé, come il fuoco, il potenziale per curare e per ferire. La solidarietà, la fraternità, la mitezza disinnescano l’aggressione e suscitano la compassione che guarisce.
Attraverso le sue lettere immaginarie pubblicate dal 1971 al 1974 sul «Messaggero di sant'Antonio», Albino Luciani annunciava il Vangelo, utilizzando l’umorismo e l’autoironia e invitando ciascuno a incamminarsi sulla via della santità.
Il testo nasce da un lavoro di Pax Christi International che rilegge la vicenda di Gesù secondo la categoria della nonviolenza. In un clima di scontro (il popolo è sotto la dominazione romana), Gesù compie un’azione politica e pubblica, che viene riconosciuta attraverso sette verbi: prevenire, intervenire, resistere, riconciliare, difendere, costruire e vivere. La sua testimonianza, effettiva e creativa, si compie nel dono della vita (morte in croce) e della pace (prime parole del risorto).