Nelle società occidentali, accanto alla rinascita dei nazionalismi sempre più si diffonde anche una cultura della pace. Ma come passare dall’una all’altra? Come imparare a non farsi la guerra?
La guerra in Ucraina ha violato un tabù: Russia e Cina puntano a mettere all’angolo l’Occidente per avere il predominio sul mondo. Ma il presunto tramonto delle democrazie è destinato a innescarne il riscatto. Ne abbiamo parlato con Maurizio Molinari.
«Il ventunesimo secolo ha avuto, fino a questo momento, un andamento ironico: iniziato in modo quasi solenne all’insegna del mito dell’irreversibilità (della democrazia, del capitalismo, delle organizzazioni internazionali e del “nuovo ordine mondiale” nel suo complesso), gli sono bastati meno di vent’anni per finire immerso in un clima dilagante di insicurezza». Comincia così questo interessante volume di Alessandro Colombo, lettura utilissima per riflettere e per interpretare, almeno in parte, la complessità di questi nostri giorni.
A un anno dall’invasione russa, siamo tornati in Ucraina. La distruzione e la paura non hanno annientato la pietà di un popolo che, pur immerso nel dolore, sa ancora prendersi cura di chi resta e di chi muore.
La comunità è uno dei semi di pace da cui dobbiamo ripartire, per riscoprire la bellezza del camminare insieme con un cuore grato, accogliente e aperto alla speranza. Ma senza fare della comunità stessa un assoluto.