Ogni cambiamento comincia col confutare questa credenza, che inibisce l’azione e la possibilità di fare qualcosa di diverso e di più utile, generando un pensiero alternativo: tra il dire e il fare c’è di mezzo non il mare, ma il cominciare.
Nella tragedia di Gaza, quando ho letto delle distruzioni dei registri pubblici, mi sono ricordato della «cédula», documento di identità che anni fa era l’ossessione di ogni haitiano sul suolo dominicano.
Torinese, 48 anni, Andrea Loreni è un «filosofo» del funambolismo, attività che pratica ai massimi livelli. Un «artista delle nuvole» che, sospeso su un filo, ha compreso il senso profondo dell’esistenza.
L’eccesso di compiti a casa non aiuta le nuove generazioni a ritrovare l’entusiasmo, il coraggio di affrontare la vita, il bisogno di mettersi alla prova e, soprattutto, a scoprire che c’è vita anche fuori dalla scuola.
Sono passati più di dieci anni da quando, per la prima volta, arrivai a Satriano di Lucania. Avevo saputo che, in pieno inverno, nell’ultima domenica del Carnevale, prima del Martedì Grasso, vi erano alberi che camminavano.