La montagna d'inverno
Vette innevate e piste piene di sciatori: quella che era una tipica immagine invernale sta diventando non così scontata a causa dei cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, infatti, l’aumento delle temperature ha comportato una riduzione delle precipitazioni nevose e, di conseguenza, del numero dei turisti. Per tante zone montane non è certamente ipotizzabile rinunciare al volume di affari sino a oggi assicurato da chi pratica sport invernali. In questo contesto, considerando che queste problematiche non sono estemporanee, ma, anzi, nei prossimi anni potrebbero aggravarsi, le comunità locali e gli operatori commerciali hanno iniziato a rimodulare l’offerta turistica.
Molte persone, ad esempio, hanno iniziato a praticare, anche nei mesi invernali, il trekking che consente di ammirare panorami spettacolari e a fare wild watching per guardare (da lontano) la fauna selvatica che popola i monti. Nelle ore notturne, poi, approfittando del cielo terso, si può ammirare il firmamento celeste. Gli amanti del relax possono scoprire i benefici garantiti dallo shinrin-yoku – altresì noto come forest bathing, ovvero «fare un bagno nella foresta» – immergendosi nella vegetazione, camminando lentamente e respirando profondamente gli aromi offerti dalla flora. Un ambito che mette d’accordo tutti, sportivi e non, è certamente quello gastronomico: piatti tipici e prodotti locali costituiscono una risorsa delle diverse località che viene apprezzata dai turisti, i quali spesso poi finiscono per portare a casa i vari prodotti come souvenir.
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