L’essenziale che diventa visibile

L’invisibile può divenire visibile, cioè avere rilevanza, significato e valore. Accade parlando di diversità o disabilità, concetti astratti ma potenti.
14 Maggio 2024 | di

Durante un evento organizzato dalla «Comunità Papa Giovanni XXIII», ho avuto il piacere di conoscere Luca Mazzucchelli – psicologo, divulgatore e imprenditore, fondatore del centro di psicoterapia e coaching Mindcenter.it – il quale mi ha invitato a partecipare a un suo seminario online. Quest’opportunità mi ha dato modo di riflettere su come potrebbe essere diviso il mondo. Sembrerebbe infatti del tutto scontato che il mondo sia costituito da due parti complementari: una parte visibile, che si può esperire con i cinque sensi – e qui potremmo fare un’infinità di esempi – e una invisibile, legata alla dimensione psicologica, cognitiva, emotiva e morale. Ma, secondo voi, quale delle due è la più potente? Sono sicuro che molte/i di voi risponderebbero, d’impulso, la prima. C’è un però: le idee, i pensieri, le emozioni e i valori è vero che sono intangibili, tuttavia senza di essi non ci potrebbero essere le azioni concrete. Potremmo quindi considerare le idee un vero e proprio «motore» di cambiamenti. 

Quando parliamo di diversità e di disabilità, ci sono alcuni concetti astratti che hanno una potenza grandissima: creatività, fiducia, relazione e inclusione, sono solo alcune parole chiave che racchiudono un mondo complesso, tutto da scoprire, dove il pensiero divergente e le strategie si intrecciano e non possono prescindere l’uno dall’altro. L’idea di inclusione sociale, in particolare, è un processo ancora in divenire, che però ha messo in moto e in comunicazione tra loro diversi contesti: famiglia, scuola, servizi (sociali, educativi e culturali), università... Si opera tutti insieme, provando a mantenere una linea comune, la cosiddetta linea delle «buone prassi». È qui evidente come le idee e i progetti spingano le persone a «fare», ad agire. Quando parliamo di contesti in sinergia tra loro, non possiamo non parlare di quelli che amo chiamare «contesti di fiducia»: ecco la parola fiducia. Infatti, per poterci affidare agli altri abbiamo bisogno di gesti concreti che ci facciano sentire al sicuro, rispettati, accolti, valorizzati. Questo è vero più che mai nel lavoro educativo sia individualizzato che di rete.

Parlando di fiducia, è immediato il nesso con la relazione. Una relazione diventa visibile quando c’è conoscenza, quando le responsabilità tra chi accompagna e le persone con disabilità sono condivise. Si parla in tal caso di corresponsabilità. Infine, la creatività: è quella che porta le persone a elaborare delle strategie che tengano conto di abilità e limiti di ognuno/a, per superare le difficoltà. La creatività dà un tocco di colore al negativo, all’inaccessibile e all’impossibile. Come direbbe il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, «L’essenziale è invisibile agli occhi». Ma è sempre vero? Oppure l’invisibile, anche se non palpabile, può essere visibile nel nostro quotidiano, e quindi avere rilevanza, significato e valore? È imprescindibile da ciò che è visibile? Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.

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Data di aggiornamento: 14 Maggio 2024

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