Entriamo nell'estate piena abbandonando per un po' gli schemi e dedicandoci alla lettura di buoni libri senza tempo, classici di narrativa e poesia, quelli che magari non avevamo mai avuto il tempo di affrontare.
Il breve saggio del padre domenicano è pubblicato in traduzione dal francese; il titolo originale letteralmente recita: Sulla montagna. Asprezza e grazia. Infatti, il testo con cui l’autore si confronta è quello del Discorso della montagna (Mt 5-7), che lui stesso ha riscoperto proprio nei luoghi in cui per la prima volta è stato pronunciato. La domanda di fondo che ci accompagna nella lettura è la seguente: se Dio ci ama gratuitamente, perché chiede di osservare dei comandamenti che, all’atto pratico, sono spesso fuori dalla nostra portata?
Dan è un veterano americano, tormentato dalla guerra vissuta in Vietnam; con la moglie Linda decide di intraprendere un viaggio per rivedere quei luoghi.
L’autore del testo, prefetto emerito della Congregazione per l’Educazione Cattolica (ora Dicastero per la Cultura e l’Educazione), ha un bagaglio importante di studi in ambito psicologico, antropologico, teologico e canonico. La sua proposta è una sintesi che dà indicazioni su un metodo per favorire il dialogo, in un tempo in cui sembra prevalere la conflittualità come modalità di affrontare le questioni.
A illuminare il contenuto di questo piccolo scrigno pieno di sorprese è lo stesso autore, nell’introduzione al volume: «Sulla scia di grandi maestri conosciuti di persona o frequentati sui libri ho provato a rintracciare nei romanzi che mi hanno appassionato una presenza divina, una traccia di cristianesimo, una domanda (e spesso anche una risposta) spirituale».
L’opera di Albino Luciani, pubblicata cinquant’anni fa sulle nostre pagine, accende ancora l’interesse, anche grazie all’edizione critica curata da Stefania Falasca.