A Matera c’è una «stanza dei manga» dove i giovani leggono, si incontrano, discutono e si informano. Un luogo di tranquillità dove web e reale sono alleati.
Bisogna leggerlo l’ultimo libro di Nello Scavo, Libyagate. Inchieste, dossier, ombre e silenzi. Dovremmo leggerlo tutti, ma in particolar modo chi ha responsabilità di governo e per ben tre volte ha riconfermato lo scellerato patto con il governo libico per bloccare le partenze dei migranti dai porti della Libia.
Una raccolta di poesie (tradotte e curate da Roberta Gado) del poliedrico autore tedesco, dottorato in ingegneria economica, sposato con un’italiana e residente a Zurigo. È una poetica delle cose in cui entra anche il sapere tecnico, in un dialogo che schiude uno spazio all’interno del quale «siamo sempre tutti invitati», alla ricerca di una verità non generale, ma puntuale, che «canti ciò che unisce l’uomo agli altri uomini ma non neghi ciò che lo disunisce e lo rende unico e irripetibile».
Verrebbe spontaneo pronunciarla al futuro quella frase del titolo (Dove andremmo a finire?), invece che al condizionale come in effetti è. Ma sarebbe un grave errore, perché è proprio il condizionale la dimensione in cui si dipana questo volume: il condizionale è, infatti, il modo verbale che esprime incertezza (desideri, dubbi, ipotesi…), e l’incertezza è esattamente lo stato in cui si trova oggi la Chiesa.
Il testo narra quindici storie di migrazione del passato: pur essendo diverse nella forma rispetto all’oggi, l’autore rileva delle somiglianze, soprattutto nelle motivazioni. Si tratta di migrazioni forzate (per motivi politici o cause naturali), organizzate (come nel caso delle filles du roi in Canada) o libere (individuali o di piccoli gruppi). Un tema attuale, che rimanda al necessario impegno, da parte della comunità internazionale, rispetto al fenomeno migratorio.
Una raccolta di poesie in cui l’autrice traccia alcuni tratti del suo viaggio personale di giovane donna. Sono testi che parlano di una ricerca di vitache non si accontenta di raccogliere le molte voci che parlano nell’esistenza, ma fa spazio all’altro, fino all’incontro e al dialogo con Dio. Un percorso segnato da dubbi, ferite, dolore, ma anche da felici scoperte, in una dinamica costante tra mondo esterno e interiorità, che si apre alla speranza, alla gioia e alla riconoscenza.