«La vita ti porta in luoghi inaspettati, l’amore ti porta a casa»

Una frase, letta un paio d’anni fa sui muri di Borgo di Filetto, in Lunigiana, apre spazi di riflessione: nonostante gli eventi della vita ci disorientino, quando amiamo e siamo amati, siamo a casa.
06 Aprile 2025 | di

Quando siamo venuti al mondo, nessuno ci ha chiesto il permesso: siamo nati e, con sorprendente meraviglia, abbiamo scoperto di essere vivi. Poi, gradualmente, siamo diventati consapevoli di essere vivi e, crescendo, nel tempo che separa il confine tra l’infanzia e l’adolescenza, sono emerse tante domande che non sempre hanno trovato risposte: dove mi porterà la vita? In quali luoghi inaspettati?

Ognuno di noi è una domanda, talvolta un enigma, qualcosa che non troverà quasi mai una risposta totalmente appagante. Sballottati tra domande che inquietano, sospinti dalle vele del desiderio sempre spiegate a venti contrastanti, rischiamo di avvolgerci in noi stessi perdendo il gusto della sorpresa e finendo per sostituire un’idea della vita alla vita stessa, condizionati da una sorta di copione nelle mani di un pilota automatico che conduce sempre nella stessa direzione. Quanto meglio sarebbe vivere la vita invece di pensare alla vita, toccare la vita invece di immaginarla soltanto. Quanto prezioso sarebbe non vincolare lo stupefacente flusso della vita e la capacità che essa ha di sorprenderci. Imparare ad accogliere l’inevitabile, ad abitare luoghi inaspettati, a cogliere ogni momento donato con stupore e a coltivarlo con la paziente umiltà che un giardiniere riserva al suo giardino. «Il giardiniere lavora dall’alba al tramonto, mettendoci tutta la sua perizia, ma sa che poi la rosa fiorirà senza che egli sappia come. Beati quelli che, nei confronti della vita, della loro piccola storia, si nutrono di stupore inesauribile: sono costoro, e soltanto loro, che sperimenteranno l’incompiutezza del tempo come una promessa» (J. Tolentino de Mendonça).

Che fare allora? Svuotare la mente di pregiudizi e di aspettative, e aprirsi a ciò che accade. Permeabili, duttili, elastici, aperti. Meglio ancora principianti. Avere una mente da principiante, un cuore di bambino capace di accogliere, di ricevere, di stupirsi, di arrendersi alla vita senza resisterle (S. Olianti, Impariamo a meditare, EMP). E mantenere una sana inquietudine, perché come ci ricorda Julien Green: «Finché si è inquieti, si può stare tranquilli». 

L’inquietudine può destabilizzare, se non la si trasforma in una sorgente, in un pungolo per superare se stessi, per non accontentarsi solo di ciò che è comodo, facile e alla nostra portata. Nietzsche, il filosofo che invita all’eterno superamento di sé, ammonisce: per definirsi, ogni passo va inventato, per salvarsi la pelle bisogna mettersi in cammino, oltre l’insostenibile precarietà del nostro essere. E Kierkegaard vede addirittura come servizio altruistico il provocare nell’altro una sorta di benefica inquietudine: il massimo che un uomo può fare per un altro, in cose in cui ogni singolo non ha a che fare che con sé, è di renderlo inquieto. L’inquietudine ci dà la rotta verso orizzonti che non conosciamo, mari che non abbiamo mai solcato, percorsi che non sono tracciati. Solo la sete ci illumina e ci spinge verso luoghi inaspettati. 

Per quanto mi riguarda non voglio vedere la mia vita come in un film: voglio esserci. Voglio esserci per coloro che amo, voglio esserci mentre cammino, quando all’alba mi chino sui libri per studiare o scrivere, quando lavoro, guido la macchina o faccio colazione. Voglio essere consapevole, presente a me stesso e agli altri. Non si impara a vivere perché qualcuno ci dice come fare, non esiste un abbecedario per imparare a stare al mondo: è un’esperienza diretta che ci chiama a diventare protagonisti e non spettatori, magari seduti in prima fila, con l’illusione che stiamo vivendo davvero.

L’essenziale è sapere, con una di quelle certezze che sgorgano dal fondo stesso dell’anima, se siamo disposti ad amare la vita come essa si presenta: non un amore illusorio, ma reale, con tutte le sue contraddizioni e fatiche; ma anche con la sua sorprendente, sconfinata bellezza. Amarla, comunque sia e nonostante tutto. Quanto bene mi fanno le parole audaci e toccanti di Etty Hillesum, vergate su diari che sono giunti a noi come un balsamo sull’anima: «Vivere è un bene ovunque, anche dietro il filo spinato e dentro le baracche tutte spifferi, purché si viva con l’amore necessario nei confronti degli altri e della vita» (Etty Hillesum, Diario 1941-1943). Vivere con l’amore necessario per gli altri e per la vita: è solo questo che ti fa sentire a casa anche dentro baracche tutte spifferi.

Nelle mie conferenze o nelle lezioni ai miei studenti parlo raramente e con pudore dell’amore: la cosa più necessaria e più inafferrabile della vita. Eppure oggi, ormai alle soglie della senilità, vedo come i miei sentimenti col tempo si siano raffinati, semplificati, amplificati. Avverto un bisogno stringente di condividere quel poco che ho imparato, con la consapevolezza che siamo tutti scolari alla scuola dell’amore: si rimane apprendisti per tutta la vita. Il mistico medievale Riccardo di San Vittore scrisse: «Dove c’è amore, lì c’è uno sguardo». Siamo sicuri che siamo a casa laddove qualcuno posa su di noi il suo sguardo. Chi di noi non ha provato, almeno per una volta, la vertigine di essere guardati, toccati e scelti come persone uniche tra tanti che ci sono e di essere chiamati per nome in un modo che non è possibile scordare? Gli eventi della vita ci sballottano, qualche volta ci disorientano, ma quando amiamo e siamo amati, siamo a casa. 

Belli i versi del caro amico don Luigi Verdi che, alla Pieve di Romena (AR), ha fatto sentire a casa, perché accolti e amati, tanti cuori inquieti: «Di un prestito d’aria vive il nostro viaggio, / di un segreto che non si può raccontare. / Grazie del tuo essere qui / grazie della tua innamorata inquietudine. / Grazie perché con te io non sono più io / e la mia casa non è più la mia casa, / il tuo cuore è la mia casa / e il mio cuore è il tuo orto» (Preghiere, Fraternità di Romena Editrice).

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Data di aggiornamento: 06 Aprile 2025

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