Studenti in cammino
Ammirazione. E anche una piccola invidia. Il 16 settembre otto ragazzi, tra i 17 e i 18 anni, studenti dell’ultimo triennio delle superiori, e tre insegnanti-guida, sono partiti a piedi da Orvieto. Sono cinque ragazzi e tre ragazze. Altri, fino a dodici, potranno aggiungersi cammin facendo. Oggi, fine settembre, fine dell’estate, dovrebbero essere tra Lazio e Umbria. A novembre si imbarcheranno a Civitavecchia per raggiungere la Sicilia. Dove, prima di Natale, percorreranno la via Magna Francigena e poi, in un balzo geografico, risaliranno l’Etna. Ad anno nuovo, dopo le vacanze, ripartiranno dalla Calabria per scoprire quanto è lunga l’Italia. Arriveranno a Trieste a fine maggio. In tempo per un esame finale in una scuola pubblica. Una ragazza dovrà affrontare la maturità. C’è anche una ragazza australiana. Giornali e social hanno subito intitolato: «La classe nomade». Ho ascoltato Marco Saverio Lo Perfido, professore, camminatore-guida, filosofo, precisare: «Diciamo: semi-nomade». I ragazzi e i loro professori cammineranno instancabilmente per oltre mille chilometri, hanno davanti un anno scolastico di 240 giorni, e prevedono in questo straordinario progetto, anche tempi stanziali (si fermeranno a Napoli, a Palermo, ad Agrigento – per saperne di più su Pirandello –, in Lazio – per conoscere il leggendario paese di nascita di Orlando Furioso – a Renda, in Calabria, a Matera, a Firenze, a Bologna) dedicati a lezioni, letture, nuovi saperi, incontri, bilanci.
Questa è una piccola storia straordinaria, ambiziosa. Ricordo esperienze di professori coraggiosi che promossero «le classi itineranti». Ma qui si tratta di un intero anno scolastico (questo che è appena cominciato) la cui principale lezione sarà «il cammino». Sarà «camminare». I ragazzi e i loro professori provengono da Italie diverse e da classi diverse. Hanno storie personali diverse. Con molti crocevia in comune: escursionismo, educazione, innovazione culturale, scoutismo, vita all’aperto. Si cammina e già questo apre le porte delle aule, scavalca i muri di una scuola. Supera alcuni rigidi confini. «L’Italia è un meraviglioso libro di testo». Gli incontri (con altri professori, con altri viandanti, con artigiani e contadini, con artisti, con esperti dei territori, con informatici e baristi) saranno lezioni insuperabili, costruite anche dagli inevitabili imprevisti. Il paesaggio che i ragazzi attraverseranno sarà un formidabile maestro. I ragazzi sapranno più di geologia se la lezione si svolgerà davanti ai Campi Flegrei o mentre si sale l’Etna. Raggiungere uno stabilimento industriale sarà una classe di chimica e di politiche ambientali mentre si cammina in un parco naturale. Si studierà la fotosintesi e Kant. Firenze aprirà le porte della Casa di Dante. Varcare fisicamente il Rubicone sarà ben più che leggere una pagina di storia romana. Matera racconterà il suo passato contadino e il suo presente turistico.
Un po’, ora, capite la mia invidia. Sogno una scuola così. I ragazzi maneggeranno smartphone e cartine geografiche, punti gps e bussole per non smarrire il sentiero. «Immaginate – suggeriscono i prof, che sono anche guide ambientali – la loro quotidianità». Svegliarsi, preparare lo zaino, colazione, smontare la tenda se la notte è trascorsa sotto le stelle, camminare, il paesaggio che cambia passo dopo passo, l’arrivo e quella sensazione: «Ce l’ho fatta». E allo stesso tempo ascoltare le curiosità e gli stimoli che attraversano corpo e mente.
Sono stati necessari tre anni per pensare e rendere possibile questo progetto: si chiama «Strade maestre». Marco Saverio Lo Perfido, grande esperto di cammini e creatore del progetto «Ammappaitalia», e Marcello Paolucci, altro camminatore esperto, hanno avuto la prima idea. Hanno trovato complici e compagni (Laura, Roberto, Niccolò). Toccherà a loro insegnare filosofia e latino, matematica e scienze, inglese e fisica. Ci sono i consigli e la collaborazione dell’Aigae, l’associazione delle guide ambientali, e del Cai, il Club Alpino Italiano. C’è una raccolta fondi (non costa poco prendere parte a questo progetto, 8mila euro per ogni ragazzo) e si spera che sponsor e donazioni facciano ridurre le spese).
C’è il pensiero-guida di Paulo Freire, grande pedagogista, che accompagna: «Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano assieme».
Buon cammino.
(Per seguire il cammino di questi ragazzi: www.strademaestre.org)
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