Con i figli e le figlie adolescenti è meglio che le madri passino la palla al «paterno», ossia a quella modalità educativa che crea argini e sponde, spinge alla libertà e suscita coraggio. Oltre che al «gruppo adolescente».
Talvolta sono proprio le persone a noi più prossime a essere le più distanti, a meno che il legame di sangue non diventi anche una scelta, un legame spirituale che sa accogliere la diversità dell’altro.
È uscito da poche settimane l’ultimo libro di Claudio Imprudente: «Scritti imprudenti», una raccolta degli articoli firmati sul «Messaggero» in 20 anni.
Ogni 8 italiani, uno ha un problema di gioco d’azzardo patologico e, tutti insieme, questi giocatori hanno buttato via nell’anno in corso 136 miliardi di euro, più della spesa sanitaria dell’intero Paese. A spiegarlo sono Matteo Cavezzali e Gianni Gozzoli nella prima puntata del loro podcast L’ultimo azzardo (RaiPlay Sound), sei appuntamenti nei quali esplorano quattro storie legate a diverse forme di ludopatia, per creare consapevolezza del problema e contribuire a prevenirlo.
Trasferirsi a vivere in campagna, in una fattoria immersa nel verde, accessibile, aperta e inclusiva. Lo hanno fatto Piero e Carla Pellegrini, genitori di Anna, diversamente abile, trasformando il loro sogno in una possibilità di riscatto per molti.
Un lettore ci ricorda quanto il percorso educativo di una persona sia importante, specialmente nei suoi inizi. Un buon avvio è capace di gettare una luce buona sull’intero percorso della nostra vita.